Venti,
venti, venti... non si tratta dell'ultima occasione dei saldi agli
sgoccioli. Ne di un presunto meteorologo che annuncia l'arrivo del
maestrale. È semplicemente lo slogan con cui si apre il tour
nazionale di Azero, promosso dalla rivista omonima dell'edicom
edizioni. Che ha fatto "sua" la direttiva del dicembre 2008
dell'unione europea, il pacchetto clima-energia, conosciuto anche
come strategia 20-20-20 in cui si richiede agli stati membri,
l'impegno per ridurre le emissioni
di gas serra del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20% e
la copertura del 20% nell'impiego energetico totale attraverso fonti
rinnovabili.
Con un po' di ritardo dovuto all'assenza di un
rappresentante dell'ordine degli architetti, promotori dell'evento a
Nuoro, si è dato così il benvenuto al convegno incentrato
prevalentemente sulla “bioedilizia”. Costruire edifici a energia
quasi a zero era la parafrasi con cui gli organizzatori presentavano
le novità. Il traguardo del primo gennaio 2020, come precisa una
direttiva comunitaria, (non ancora recepita pienamente in Italia) è
quello dove si arriverà a costruire prevalentemente con questo
metodo. Quindi l'intento era educare e informare i professionisti di
un eventuale futuro non molto lontano. Al microfono si sono
intervallati gli esperti in materia, tra cui l'ingegner Desogus
dell'università di architettura di Cagliari. Riassumendo in breve, hanno esposto le metodologie di come risanare le criticità di un edificio malato: “Le figure
professionali che devono assolvere questo compito, sono in primis gli architetti e ingegneri, le aziende fornitrici di materiali Bioedili e
non ultimo, ma non meno importanti, gli esperti del risparmio
energetico”. Come ultima ruota del carro, ci siamo sentiti
finalmente attribuire un ruolo, un qualcosa che anche il
rappresentante della Sika, un azienda del settore, ha ribadito nei
suoi ricordi Statunitensi: “seduti in un angolo in fondo, vi erano
sempre i consulenti del risparmio energetico”. Il resto della
mattinata è passato con l'analisi di strutture dove sono stati fatti
degli interventi di Bioclimatica e Bioedilizia, integrati con energie
rinnovabili. Dovrò essere sincero a riguardo, benché l'efficienza
di queste case sia innegabile, l'estetica lascia molto a desiderare.
Sperando vivamente che si arrivi a concepire l'efficienza in un
quadro più armonico, la nostra esperienza a questo convegno come
“quasi professionisti” è stata molto positiva. Al rientro in
classe il nostro super docente: Marco Sarria, ha analizzato con noi
le parti utili e inutili, approfondendo molto le lacune dei vari
interventi del tour. Ci siamo sentiti molto sollevati, quando
evidenziando gli argomenti proposti, trovavamo soluzioni a
problematiche che loro avevano trascurato in funzione dei patner
commerciali. Avere una visione libera e a trecentosessanta gradi, ci
ha tirato su il morale. La fuori nel mercato c'è di tutto. Ognuno è
pronto a imporre i suoi prodotti come migliori. Ma attenzione, un
giorno quando avremo finalmente una visione d'insieme in questo
mondo di squali, saremo pronti a pescare anche noi, forti della
conoscenza ricevuta nel nostro utilissimo corso.
Ciao Ale,
RispondiEliminacomplimenti per la lucida analisi dell'evento al quale abbiamo avuto piacere di assistere insieme. Come tu stesso dici, stiamo frequentando un corso che ci sta dando delle conoscenze vastissime sulle materie, anche complesse, sulle quali ci stiamo formando. Concordo con te sulla necessità di continuare ad informarsi, e ad avere una visione d'insieme della situazione che sta maturando intorno a noi. Questo ci aiuterà sicuramente a perseguire nei nostri intenti futuri. Sul fatto che gli edifici di cui abbiamo preso visione, non siano del tutto gradevoli ad un primo impatto visivo, sicuramente è dovuto al fatto che non c'è molta “coesione tra il lato ingegneristico e quello architettonico”. Non prendere questa frase in senso stretto. Puoi ben capire, che sul lato tecnico, per ottenere certi risultati energetici, bisogna rispettare anche certi parametri tecnici, che a volte una forma più gradevole all'occhio, quindi di natura più architettonica e/o artistica, non sempre possono garantire. Sarebbe sicuramente meraviglioso se si trovasse un equilibrio, ma ci arriveremo. Credo che sia stato un ottimo incontro, che ci ha aiutato a capire come il mercato si sta muovendo intorno a noi. Speriamo sia l'inizio di un cammino costruttivo. La strada è quella giusta.
Complimenti Ale per la recensione, per me che non ho potuto assistere alla conferenza è stata utile......il vostro super-professore lo dovrò conoscere prima o poi....venite tutti a Cagliari con lui e ci facciamo fare una bella lezione di bioedilizia......comunque anch'io trovo orribili estticamente le case del futuro.
RispondiEliminagrazie dei complimenti... be sulla bellezza delle case fatte in bio edilizia ci sarebbe molto da dire. sicuramente è un aspetto da curare, le resistenze nella mentalità della gente dipendono anche dall'estetica. forse con un lavoro di management si potrebbero mettere insieme ingegneria e architettura e concepire finalmente una casa funzionale dal punto di vista energetico e bella da guardare. :)
RispondiEliminaAnna :D parleremo all'ingegnere :D che ha una fan a cagliari, ne rimarrà lusingato.
:) Adoro quell'uomo e il suo ingegno
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