martedì 6 marzo 2012

La cicala e la formica. ovvero come riuscire da cicala a vincere la partita



La notizia che non ti aspetti alla fine è arrivata, quando si parla dell'Italia si è abituati a guardare per prima il fondo della classifica, come se si desse per scontato che il nostro bel paese, dovesse in qualche modo caratterizzarsi per le disattese, per la negligenza, per le brutte figure che in qualche modo facciamo in Europa, con annessa barzelletta e risate. Invece, rullo di tamburi... siamo secondi dietro la Germania per l'uso dell'energia solare. Infatti secondo le stime del kioto club, il 25% dei consumi domestici nel nostro paese è coperto dall'energia solare. C'è da dirlo però, i nostri amici dell'ottober fest ci surclassano in questo campo. Se la favola della formica e della cicala fosse vera, noi saremo sicuramente la cicala, non possiamo cambiare l'ottica delle cose. Siamo molto più energivori e spreconi, ma è proprio nell'ottica delle bollette che spesso riportano tanti zeri la nostra virtù, non per un interesse dell'impatto ambientale ma sopratutto per un interesse del portafogli. L'involucro della casa per la maggior parte delle volte in italia non gode di una stima immediata. Il cappotto adesso che sono finiti i saldi e l'inverno rimane nell'armadio. Ma non disperiamo, abbiamo fatto 25, facciamo 26 ricordando un detto di casa nostra. Saremo un popolo di pizza mandolino santi navigatori e vucumprà. Ma c'è da dirlo, quando si tratta di risparmio e di soldi, non siamo secondi a nessuno. Basta solo farlo capire alla gente.  

giovedì 1 marzo 2012

Azero Tour: il nostro primo Convegno.


Venti, venti, venti... non si tratta dell'ultima occasione dei saldi agli sgoccioli. Ne di un presunto meteorologo che annuncia l'arrivo del maestrale. È semplicemente lo slogan con cui si apre il tour nazionale di Azero, promosso dalla rivista omonima dell'edicom edizioni. Che ha fatto "sua" la direttiva del dicembre 2008 dell'unione europea, il pacchetto clima-energia, conosciuto anche come strategia 20-20-20 in cui si richiede agli stati membri, l'impegno per ridurre le emissioni di gas serra del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20% e la copertura del 20% nell'impiego energetico totale attraverso fonti rinnovabili. 

Con un po' di ritardo dovuto all'assenza di un rappresentante dell'ordine degli architetti, promotori dell'evento a Nuoro, si è dato così il benvenuto al convegno incentrato prevalentemente sulla “bioedilizia”. Costruire edifici a energia quasi a zero era la parafrasi con cui gli organizzatori presentavano le novità. Il traguardo del primo gennaio 2020, come precisa una direttiva comunitaria, (non ancora recepita pienamente in Italia) è quello dove si arriverà a costruire prevalentemente con questo metodo. Quindi l'intento era educare e informare i professionisti di un eventuale futuro non molto lontano. Al microfono si sono intervallati gli esperti in materia, tra cui l'ingegner Desogus dell'università di architettura di Cagliari. Riassumendo in breve, hanno esposto le metodologie di come risanare le criticità di un edificio malato: “Le figure professionali che devono assolvere questo compito, sono in primis gli architetti e ingegneri, le aziende fornitrici di materiali Bioedili e non ultimo, ma non meno importanti, gli esperti del risparmio energetico”. Come ultima ruota del carro, ci siamo sentiti finalmente attribuire un ruolo, un qualcosa che anche il rappresentante della Sika, un azienda del settore, ha ribadito nei suoi ricordi Statunitensi: “seduti in un angolo in fondo, vi erano sempre i consulenti del risparmio energetico”. Il resto della mattinata è passato con l'analisi di strutture dove sono stati fatti degli interventi di Bioclimatica e Bioedilizia, integrati con energie rinnovabili. Dovrò essere sincero a riguardo, benché l'efficienza di queste case sia innegabile, l'estetica lascia molto a desiderare. Sperando vivamente che si arrivi a concepire l'efficienza in un quadro più armonico, la nostra esperienza a questo convegno come “quasi professionisti” è stata molto positiva. Al rientro in classe il nostro super docente: Marco Sarria, ha analizzato con noi le parti utili e inutili, approfondendo molto le lacune dei vari interventi del tour. Ci siamo sentiti molto sollevati, quando evidenziando gli argomenti proposti, trovavamo soluzioni a problematiche che loro avevano trascurato in funzione dei patner commerciali. Avere una visione libera e a trecentosessanta gradi, ci ha tirato su il morale. La fuori nel mercato c'è di tutto. Ognuno è pronto a imporre i suoi prodotti come migliori. Ma attenzione, un giorno quando avremo finalmente una visione d'insieme in questo mondo di squali, saremo pronti a pescare anche noi, forti della conoscenza ricevuta nel nostro utilissimo corso.