La notizia che non ti aspetti alla fine
è arrivata, quando si parla dell'Italia si è abituati a guardare
per prima il fondo della classifica, come se si desse per scontato
che il nostro bel paese, dovesse in qualche modo caratterizzarsi per
le disattese, per la negligenza, per le brutte figure che in qualche
modo facciamo in Europa, con annessa barzelletta e risate.
Invece, rullo di tamburi... siamo secondi dietro la Germania per
l'uso dell'energia solare. Infatti secondo le stime del kioto club,
il 25% dei consumi domestici nel nostro paese è coperto dall'energia
solare. C'è da dirlo però, i nostri amici dell'ottober fest ci
surclassano in questo campo. Se la favola della formica e della
cicala fosse vera, noi saremo sicuramente la cicala, non possiamo
cambiare l'ottica delle cose. Siamo molto più energivori e spreconi,
ma è proprio nell'ottica delle bollette che spesso
riportano tanti zeri la nostra virtù, non per un interesse
dell'impatto ambientale ma sopratutto per un interesse del
portafogli. L'involucro della casa per la maggior parte delle volte
in italia non gode di una stima immediata. Il cappotto adesso che
sono finiti i saldi e l'inverno rimane nell'armadio. Ma non disperiamo, abbiamo
fatto 25, facciamo 26 ricordando un detto di casa nostra. Saremo un
popolo di pizza mandolino santi navigatori e vucumprà. Ma c'è da
dirlo, quando si tratta di risparmio e di soldi, non siamo secondi a
nessuno. Basta solo farlo capire alla gente.
martedì 6 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
Azero Tour: il nostro primo Convegno.
Venti,
venti, venti... non si tratta dell'ultima occasione dei saldi agli
sgoccioli. Ne di un presunto meteorologo che annuncia l'arrivo del
maestrale. È semplicemente lo slogan con cui si apre il tour
nazionale di Azero, promosso dalla rivista omonima dell'edicom
edizioni. Che ha fatto "sua" la direttiva del dicembre 2008
dell'unione europea, il pacchetto clima-energia, conosciuto anche
come strategia 20-20-20 in cui si richiede agli stati membri,
l'impegno per ridurre le emissioni
di gas serra del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20% e
la copertura del 20% nell'impiego energetico totale attraverso fonti
rinnovabili.
Con un po' di ritardo dovuto all'assenza di un
rappresentante dell'ordine degli architetti, promotori dell'evento a
Nuoro, si è dato così il benvenuto al convegno incentrato
prevalentemente sulla “bioedilizia”. Costruire edifici a energia
quasi a zero era la parafrasi con cui gli organizzatori presentavano
le novità. Il traguardo del primo gennaio 2020, come precisa una
direttiva comunitaria, (non ancora recepita pienamente in Italia) è
quello dove si arriverà a costruire prevalentemente con questo
metodo. Quindi l'intento era educare e informare i professionisti di
un eventuale futuro non molto lontano. Al microfono si sono
intervallati gli esperti in materia, tra cui l'ingegner Desogus
dell'università di architettura di Cagliari. Riassumendo in breve, hanno esposto le metodologie di come risanare le criticità di un edificio malato: “Le figure
professionali che devono assolvere questo compito, sono in primis gli architetti e ingegneri, le aziende fornitrici di materiali Bioedili e
non ultimo, ma non meno importanti, gli esperti del risparmio
energetico”. Come ultima ruota del carro, ci siamo sentiti
finalmente attribuire un ruolo, un qualcosa che anche il
rappresentante della Sika, un azienda del settore, ha ribadito nei
suoi ricordi Statunitensi: “seduti in un angolo in fondo, vi erano
sempre i consulenti del risparmio energetico”. Il resto della
mattinata è passato con l'analisi di strutture dove sono stati fatti
degli interventi di Bioclimatica e Bioedilizia, integrati con energie
rinnovabili. Dovrò essere sincero a riguardo, benché l'efficienza
di queste case sia innegabile, l'estetica lascia molto a desiderare.
Sperando vivamente che si arrivi a concepire l'efficienza in un
quadro più armonico, la nostra esperienza a questo convegno come
“quasi professionisti” è stata molto positiva. Al rientro in
classe il nostro super docente: Marco Sarria, ha analizzato con noi
le parti utili e inutili, approfondendo molto le lacune dei vari
interventi del tour. Ci siamo sentiti molto sollevati, quando
evidenziando gli argomenti proposti, trovavamo soluzioni a
problematiche che loro avevano trascurato in funzione dei patner
commerciali. Avere una visione libera e a trecentosessanta gradi, ci
ha tirato su il morale. La fuori nel mercato c'è di tutto. Ognuno è
pronto a imporre i suoi prodotti come migliori. Ma attenzione, un
giorno quando avremo finalmente una visione d'insieme in questo
mondo di squali, saremo pronti a pescare anche noi, forti della
conoscenza ricevuta nel nostro utilissimo corso.
Iscriviti a:
Post (Atom)